La ricerca sul campo non è un gioco

questa vuole essere una preghiera affinché la ricerca in Italia possa andare in una direzione diversa da quella che purtroppo si vede sempre più spesso. E’ buona cosa che le televisioni portino il grande pubblico a conoscenza dell’esistenza di un’attività  come quella del ricercatore paranormale ma se viene fatto in maniera fuorviante è altrettanto lesivo. Tutto si limita ad un bel rilevatore di EMF ed una telecamera IR. Non funziona così, non deve funzionare così!! La ricerca strumentale nella ricerca dei fenomeni spontanei deve seguire pochi e semplici passi che sono però indispensabili per non prendere degli abbagli colossali. Facciamo qualche esempio pratico:

 

Il famoso K2 (Rilevatore di campi elettromagnetici a led)

 

Oggi non ha più ragione di essere utilizzato in ricerca paranormale. Abbiamo effettuato test e studi durati anni per comprendere se e come il campo EMF possa essere un indizio di paranormalità, ma ad oggi, nulla ci lascia intendere che possa essere così. Un breve ma significativo elenco di strumenti che, vicini o lontani, fanno accendere le famigerate lucine.

 

  • Le videocamere professionali
  • Gli walkie talkie 
  • I telefoni cellulari
  • I router wireless

 

Questi apparecchi sono responsabili dell’accensione dello strumento, anzi, lo fanno letteralmente impazzire. Se ne deduce che (oggi è praticamente impossibile trovare un luogo privo di Wifi o persone senza cellulare, figuriamoci le due cose insieme) andremmo a leggere SOLO FALSI POSITIVI. (Anche noi emettiamo EMF, anche le rocce lo fanno e quindi mettiamoci l’anima in pace! Da diversi anni i campi elettromagnetici sono continuamente intorno a noi, è inutile continuare ad emozionarsi davanti a delle lucine che si accendono. Questo, come spesso accade, porterà molti a “storcere il naso”, lo so bene, ma qualcuno doveva pur dirlo, con buona pace delle televisioni e di chi fa ricerca-spettacolo. Se la ricerca deve prendere una direzione seria ed univoca è necessario mettere in chiaro alcuni aspetti fondamentali. (Noti già da tempo a chi fa ricerca seria).

Rumori, passi, sedie che si spostano e caos di varia natura

Rumori di sedie, buste che si stropicciano, un’elevata presenza di rumore casuale magari misto a dei passi di persone presenti, portano il cervello umano ad un’interpretazione sbagliata dei suoni che riceve in infresso ed in un attimo tutto diventa una voce, una frase o un leggero bisbiglìo dall’aldilà. Le voci paranormali che si registrano devono risultare chiare già dalle prime volte che si riascoltano. Si possono effettuare dei test precedenti sul loro significato facendo ascoltare la voce a presone diverse senza svelare cosa ci sembra che dicano. Durante una sessione di registrazione EVP si prenda nota di ogni movimento o colpo generato dai presenti o dall’ambiente, altrimenti si produrranno risultati alterati o comunque non riconducibili ad alcun fenomeno paranormale.

3 Ci vuole una preparazione di base molto precisa. Non tutti i fenomeni devono attribuirsi ad una coscienza sopravvissuta alla morte fisica. Esistono un gran numero di ipotesi aggiuntive che bussano alla porta della scienza e che il ricercatore deve conoscere per poterle tenere in considerazione. Studiate i i fenomeni ESP, telepatia, chiaroveggenza, precognizione ed altri fattori in seno alla ricerca psichica, solo allora si potrà giungere ad una linea teorica per spiegare (o tentare di farlo) cosa avviene durante l’estrinsecarsi di un fenomeno anomalo.

Si portino degli indizi di prova concreta, non si getti tutto nel calderone solo perché si devono ottenere dei risultati catalogabili come attendibili. Ci si ricordi che se correttamente rilevato, è sufficiente anche solo un “ciao” per poter iniziare a ragionare su un eventuale “extra” e per aver dato un contributo alla ricerca paranormale. Si rammenti anche che la ricerca sui casi di infestazione non è che una delle branche della disciplina parapsicologica (messa in maggiore risalto dalla Televisione e dai Media), ma dietro esistono (o dovrebbero esistere) delle menti che lavorano giorno e notte per portare nuove ipotesi da sperimentare, nuove teorie da verificare e nuovi modelli di lavoro. Può sembrare divertente andare in giro con una videocamera ma credetemi, il lavoro del ricercatore è ben altro. Si ha spesso a che fare con lutti, con persone che soffrono e che cercano una risposta ai grandi interrogativi dell’esistenza umana. Genitori che hanno perso i figli, medium e medianità, situazioni di tensione in famiglie che ho personalmente visto andare a rotoli per delle incomprensioni sull’argomento. Non è facile, non è un gioco e non è un gita per castelli! E’ ricerca ed è fondamentale capire che prima di qualunque rilevazione che il ricercatore deve essere una persona che ascolta, che aiuta, che da spiegazioni e supporto. Credetemi, spesso chi vive questi fenomeni, reali o non reali che siano si ritrova solo e perso, senza nessuno con cui parlare e magari in conflitto con se stesso per via di un lutto. Se volete giocare, fate altro! Non fate ricerca paranormale. Se cercate fama o soldi questa non è proprio la strada giusta. Lo spettacolo e la ricerca sono realtà diametralmente opposte, Siate sempre attenti e critici, sia la vostra mente razionale il primo giudice del lavoro da voi compiuto.

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Author: Team GHR

L’Associazione di Ricerca Scientifica Ghost Hunters Roma, con sede a Roma, svolge gratuitamente da oltre 10 anni analisi e rilevazione dati nel campo del paranormale. Parallelamente alla ricerca sul campo l’Associazione si occupa dello studio e della classificazione di: Medianità, Esperienze di pre-morte, telepatia, chiaroveggenza, precognizione e di molti dei fenomeni appartenenti alla branca della “Ricerca psichica”. Il Team è composto da parapsicologi, ricercatori e tecnici.