Il fenomeno delle Voci elettroniche (EVP Electronic Voice Phenomena) si manifesta attraverso il generarsi di voci dall’origine sconosciuta all’interno o tramite apparecchi di ricezione (Radio). In Italia è conosciuto con il termine “Metafonia” ed appartiene alla pià ampia branca della ricerca psichica denominata TCS – Transcomunicazione Strumentale.
cenni storici
La storia del fenomeno delle voci elettroniche iniziò gia con Guglielmo Marconi che captò alcune voci via radio e nel 1941 furono ritrovati i progetti di Thomas Edison per la creazione di una macchina per parlare con l’aldilà. Arriviamo ora allo svedese Friedrich Jürgenson. Tutto iniziò casualmente mentre era intento a cercare di registrare la voce di alcuni volatili sulla finestra della sua casa di campagna per mezzo di un magnetofono. Nel riascoltare il nastro si accorse che si udivano delle voci e lui stesso si sentì chiamare per nome.
Fece in seguito numerosissimi esperimenti, producendo migliaia di nastri, e ipotizzò che tali voci appartenessero ad entità disincarnate.
Degno di nota fu anche Konstantin Raudive, che impresse migiaia di voci su nastro. Non si può non citare Marcello Bacci, italiano, uno dei ricercatori più attivi del nostro paese, ha eseguito migliaia di esperimenti ed ha dedicato tutta la sua vita alle registrazioni delle voci. Ovviamente molti altri sono stati gli studiosi di questa disciplina, i quali mi perdoneranno, non posso citare nella loro totalità.
Va chiarito che molte delle voci risultano poco chiare ed afone, altre invece ben più nitide. Il fenomeno comunque esiste, nonostante molti cerchino di attribuire il manifestarsi delle voci a delle interferenze o a fattori esterni. Da notare però che il fenomeno si verifica ugualmente anche se gli esperimenti vengono condotti all’interno della gabbia di Faraday, inoltre numerosi programmi per l’analisi fonetica (tra cui il Praat) permettono di distinguere in modo oggettivo una voce umana da una anomala (almeno per ciò che concerne le caratteristiche campione in frequenza della voce umana), fornendo una prova della reale esistenza del fenomeno.
Alcune interpretazioni del fenomeno
1. Le voci appartengono ad entità disincarnate e recano messaggi di diversa natura, spesso per le persone che sono “rimaste” nel nostro piano esistenziale. Importante, per tentare di dare una spiegazione di simile natura, rimane il contenuto di ciò che ascoltiamo dalle voci. E’ importante quindi in fase di sperimentazione coadiuvare la registrazione con il porre domande alle quali eventualmente si potrebbe ottenere una risposta logica.
2. Le voci sono generate ed impresse sul nastro magnetico, presupponendo un intervento di facoltà ESP da parte di persone presenti nell’ambiente al momento della registrazione.
3. Secondo gli scettici Le voci altro non sono che delle interferenze oppure chi le ascolta è vittima del fenomeno di pareidolia acustica per il quale il cervello è portato ad interpretare suoni confusi come parole e frasi di senso compiuto.
Strumenti per la metafonia
Affinché gli esperimenti metafonici possano avere successo, non si necessita di particolare strumentazione o meglio, non è indispensabile per la sua riuscita. Di seguito l’elenco:
1. Una radio che riceve su onde corte, che rechi la scritta SW (Anche con le sole onde lunghe o medie purchè non siano stazioni emittenti);
2. Un registratore da tavolo o portatile, con possibilità di riavvolgere il nastro e risentire o un registratore digitale;
3. Un software per il riascolto del suono (nel caso sia registri in digitale).
metodologia
Le registrazioni possono essere eseguite sia con supporti analogici che con quelli digitali. In molti ritengono che i supporti magnetici siano migliori ma risultano meno pratici per la gestione e l’analisi dell’audio. Di contro, la semplicità e la storia della metafonia, parte e si snoda proprio a partire dai supporti analogici. Personalmente ritengo valide entrambe le metodologie.
Alcuni tipi di registrazioni
Uno dei metodi classici consiste nel porre delle domande durante la registrazione e aspettare in silenzio per dare tempo alle voci di formulare una risposta. In seguito l’audio va analizzato per cercare possibili tracce anomale. Konstantine Raudive, grande ricercatore in questo campo era solito registrare con apparecchi a 2 velocità: in registrazione a 9.50 cms ed in ascolto a 4.75 cms.
Si sintonizza una radio tra 1445 e 1450 khz (frequenze care a Raudive ma ci si può porre anche in altre frequenze) creando del rumore bianco.
Il registratore può essere direttamente collegato all’uscita della radio per eliminare totalmente il rumore ambiente oppure avvicinato alla cassa.
Anche in questo metodo si consiglia di porre delle domande ed attendere.
Accendendo la radio si pongono delle domande durante la registrazione, terminata la sessione di durata non superiore a 15-20 minuti si riavvolge il nastro e lo si ascolta al contrario. Secondo questa teoria, gli spiriti possono comunicare con maggiore facilità partendo dalle nostre parole, e modificando quindi solo alcune sillabe per creare una frase di senso compiuto in riposta alle nostre domande. I coniugi Desideri, famosi sperimentatori Italiani ne sono pionieri.
Un parere personale (Daniele Cipriani)
Personalmente credo che le tecniche che implicano il rovesciamento della traccia ed in generale da tutte quelle tecniche di registrazione che prevedono la presenza di voci pre-esistenti vadano studiate con attenzione e cura essendo ad alto rischio di pareideolia acustica. (Ad esempio registrare nel caos, mentre si conversa o su una stazione emittente). Il nostro cervello, per una questione di evoluzione è predisposto per riconoscere in pattern astratti, figure conosciute e lo stesso principio vale per l’udito; ecco quindi che se rovescio una parola inglese o italiana che sia, unita alle altre in un discorso anche di poche parole, questo mi ingannerà e sentirò qualcosa che in realtà semplicemente non esiste. Per non parlare poi delle varie applicazioni per smartphone sulle quali è meglio che non mi esprimo. Basterebbe un pò di buon senso per capire che se si vuol fare ricerca e se si desidera tentare un contatto con i propri cari, questo non può passare per delle prove dubbie o limitate ma deve essere chiaro e distinguibile.
Qualunque tecnica può andar bene SOLO SE utilizzata con criterio e se non esente da domande che implichino una risposta senzata, coerente e non casuale
Preferite un rumore vago, ottenibile in dieci minuti che sembra una parola del vostro caro defunto (Ed in cuor vostro sapete che potrebbe essere solo un rumore) oppure una parola distinta, chiara che forse riceverete dopo tre mesi di prove ma che è chiara ed indiscutibile ?
Forse è tutto qui il discorso. A voi la scelta.