Sperimentare la metafonia oggi

Se siete arrivati qui, probabilmente saprete già cos’ è la metafonia e quali scopi si prefigge questa disciplina: comunicare con l’ aldilà attraverso degli apparecchi radiofonici o dei registratori. Detto in questo modo sembra semplice e in effetti, in questo momento storico, molti vogliono far passare questa pratica come qualcosa alla portata di tutti e di sicuro successo. Purtroppo non è così (almeno quando si fa ricerca seria). Spesso ci sentiamo chiedere: come faccio a registrare? Quale strumentazione serve e che tecniche si devono utilizzare? Andiamo a vedere in maniera chiara ed attenta come iniziare e quali errori non si devono compiere.

 

strumentazione necessaria

 

La prima cosa che serve è un apparecchio di registrazione. Molto spesso si predilige un registratore (analogico o digitale) ma può andar bene anche un software per pc. Ne esistono diversi, sia gratuiti che a pagamento.

Per tentare di ricevere le voci è possibile utilizzare:

  • Radio, preferibilmente ad onde corte;

  • Ambiente circostante;

  • Apparecchi creati appositamente.

metodi di sperimentazione

Registrazione con radio e rumore bianco

Si sintonizza la radio su una stazione non emittente (Si deve sentire solo il classico fruscio da stazione non centrata) si attende qualche momento concentrandosi e si accende il registratore. Dopo qualche minuto si pone una domanda, si attendono 3 o 4 minuti e se si vuole se ne pongono delle altre per un massimo consigliato di 15-20 minuti per facilitare l’analisi della traccia. Effettuata la sessione, si riascolta la traccia in cerca di risposte o voci (raramente le voci potrebbero uscire in maniera “diretta” come succedeva a Marcello Bacci, ma lui era, per l’ appunto, Bacci ed io personalmente non ci spererei tanto).

Vantaggi: è il metodo più “puro” e con le maggiori probabilità che emerga qualcosa di veramente paranormale.

Limiti: è il metodo che richiede più tempo e pazienza e potrebbero volerci anche mesi per ottenere le prime voci (come ogni cosa, anche la metafonia vera richiede impegno e costanza).

Registrazione su stazione emittente straniera (con o senza reverse)

Si sintonizza la radio su una stazione straniera casuale, si accende il registratore, si attende qualche minuto ponendo delle domande e alla fine della registrazione attraverso un software per pc si “rovescia” la traccia audio.

Vantaggi: Ci sono maggiori possibilità di ottenere risultati in tempi brevi.

Limiti: I risultati sono interpretabili e ci sono elevate probabilità che si giudichino voci come paranormali quando semplicemente ciò che abbiamo registrato sono suoni che al rovescio ci ricordano parole in Italiano (pareidolia acustica).

Registrazione ambientale di gruppo

Questa particolare tecnica sembrerebbe essere relativamente nuova e la si può trovare maggiormente in luoghi di aggregazione e in metafonie di gruppo.

Si accende il registratore o il computer mentre gli astanti parlano o tentano di fare silenzio (è indifferente al fine del risultato), si pongono degli interrogativi e si registra per qualche minuto. Successivamente l’ operatore inizia a tagliare il file dove sente delle presunte voci paranormali (alcuni effettuano prima un “reverse” della traccia).

Vantaggi: Maggiori probabilità di ottenere voci credibili (non per questo paranormali)

Limiti: Essendo un metodo interpretativo e tagliando a caso il file le risultanze sono quasi sempre il frutto di una manipolazione involontaria dell’operatore e le presunte voci potrebbero derivare dalle capacità di ascolto e interpretazione di chi le effettua.

Registrazione ambientale nel silenzio

Si fa in modo che intorno al registratore vi sia silenzio assoluto. (Quindi un ambiente silenzioso e preferibilmente da soli). Si accende il proprio apparato di registrazione, e ad intervalli regolari si pongono delle domande. Alla fine della registrazione riascolta cercando delle voci anomale.

Vantaggi: Qualora si ottenessero delle voci, se fatto in maniera corretta (silenzio) ci sono alte probabilità che le voci siano di natura paranormale.

Limiti: Anche in questo caso ci vuole molta pazienza, perseveranza e un orecchio particolarmente attento.

Esistono anche molti altri metodi personalizzati per effettuare registrazioni metafoniche. C’è chi utilizza lo scorrere dell’acqua per creare il rumore da registrare, chi sfrega qualcosa vicino alla fonte di registrazione e chi più registra a caso mentre folle di persone parlano. In linea generale ognuno ha il proprio metodo, mi sono soffermato sui più conosciuti facendo un analisi critica e oggettiva di limiti e possibilità di queste tipologie di contatto. Veniamo ora a qualcosa di affascinante che personalmente mi fa interrogare seriamente sui limiti dell’ intelligenza dell’ essere umano: le registrazioni con strumenti “dd Hoc” e diavolerie simili. Vediamone alcune tra le più “in voga”.

Echovox e strumenti simili (inutili)

Tradotto significa che questo apparecchio, quando lo si mette in funzione, fornisce in output un mix di questi elementi: il suono proveniente dal microfono + fonemi casuali + eco in loop dei suoni che riceve. Fonemi casuali!!! Praticamente delle parole tronche come “li, si, mi, ma…etc mischiate con il suono che riceve da chi parla, ancora mischiato con un eco artificiale delle parole che riceve in input. Praticamente con un concentrato di cose a caso come queste citate è ovvio che la nostra mente arrivi a sentire parole che non ci sono, così come è probabile (quasi certo) che parlando in Italiano se l’ apprecchio registra e mi rimanda la mia stessa voce mixata ad altro troverò qualcosa che, sicuramente, potrà sembrarmi familiare e qualche parola che sembrerà di senso compiuto. Non scriverò stavolta limiti e vantaggi perché penso che sia assolutamente inutile. Questo è un gioco, non è metafonia.

Gli inganni del nostro cervello

In questo video, possiamo vedere come una parola, una frase o addirittura un breve discorso possono essere interpretati male per via di un processo cognitivo noto che porta il nostro cervello a riconoscere in qualcosa di astratto, qualcosa di conosciuto. Sulla base di questo principio, purtroppo, si snodano la maggior parte delle metafonie che ascoltiamo oggi in Italia.

analisi critica dell'odierna metafonia in Italia

Indipendentemente dal metodo utilizzato, tutti indistintamente soffrono di un difetto di fondo che non può essere ammorbidito dal concetto di “buona fede”. Se io, sperimentatore, a seguito di analisi , prove ed esperimenti non mi pongo l’interrogativo:“Sto comunicando veramente con i morti?” significa che inconsciamente non voglio dare una risposta alla mia domanda. Tra tutti gli esperimenti che costantemente vedo da pseudo-ricercatori (per lo più “youtuber” in cerca di gloria) non ne esiste alcuno che, con spirito di ricerca, tenti l’ approccio in maniera sensata e probante. Come abbiamo visto, è semplice indurre le persone a pensare che un rumore vago sia una voce paranormale ed è altrettanto immediato tagliare una registrazione a piacimento e affermare che dica qualcosa solo per indurre gli astanti a sentirla. Se vi dico che un rumore vago dice “ciao sono quì” è ovvio che poi, al terzo riascolto anche voi sentiate la stessa cosa. Se è vero che dall’ aldilà ci ascoltano e ci parlano, possibile che nessuno voglia una prova reale e concreta? Eppure sarebbe facilissimo! Basterebbe chiedere al nostro inerlocutore invisibile una risposta ad una domanda non interpretabile.
 

“Mi chiamo Daniele, puoi ripetere il mio nome?”

Mai nessuno ad oggi si cimenta in una domanda tanto semplice quanto probante. Basterebbe farla prima di ogni sessione metafonica pubblica o privata. Se uno spirito è in contatto con noi e riesce a parlare di argomenti vari quali: amore, luce e vicinanza, vi pare non possa rispondere ad una semplice domanda? Beh, se chi sperimenta non è il primo a porsi questo interrogativo e a pretendere delle risposte, mi dispiace, non si può parlare di buona fede. Dietro c’ è dell’ altro. Non per niente oggi vediamo “youtuber” (che si spacciano per ricercatori) che utilizzano apparecchi dal funzionamento ignoto e che pongono domande a “risposta aperta”.

Tipo:

“Spirito, parlaci della situazione dell’universo”

oppure:

“C’è Francesca qui con me, vuoi dire qualcosa a Francesca ?”

 

In entrambi i casi una riposta casuale potrebbe andar bene, pensateci ed immaginate che la radio o l’apparecchio sembri rispondere:

 

“Vento, cielo nel mondo aiuta” (Ovviamente in maniera confusa)

a questo punto il metafonista, sicuramente in riferimento al primo caso, vi dirà:

“Il vento proveniente dal cielo, aiuta la situazione spirituale dell’essere umano”

in riferimento al secondo caso invece direbbe:

“Quel soffio di vento che senti spesso è tuo figlio che dal cielo ti aiuta”

 

Praticamente non è più un contatto dall’ aldilà ma un’ interpretazione arbitraria di parole a caso che si sentono in maniera anche confusa. Ovviamente non esiste solo il marcio in questa disciplina e questa è una critica per svegliare le coscienze in un momento storico dove sembra che like e followers vincano su verità e ricerca. Tentiamo, sperimentiamo ma manteniamo sempre l’occhio critico di chi cerca con onestà ed attende con fame di conoscenza.

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Daniele Cipriani

Author: Daniele Cipriani

Parapsicolo, da oltre 15 anni impegnato nella ricerca sul campo in tema di fenomeni paranormali e medianità. Ha fondato l'Associazione di ricerca scientifica Ghost Hunters Roma nel 2006. Relatore a numerosi convegni. Ha collaborato con diverse riviste, tra le quali Luce & Ombra e Karmanews. È autore di: “Fantasmi D'Italia” (2017) e “Fenomeni paranormali e medianità – Conoscerli e riconoscerli” (2020).