VSCD Vissuti soggettivi di contatto con un defunto

Le VSCD acronimo di “Vissuto soggettivo di contatto con un defunto” rientrano nella sfera dei fenomeni spontanei di presunto contatto con i l’aldilà, sono esperienze soggettive di persone che percepiscono attraverso l’udito, il tatto, i sogni o in generale i propri sensi, la presenza di un defunto. Pionieri e pilastri di queste ricerche sono Stèphane Allix e la Dott.ssa Evelyn Esaesser meritevoli non solo di aver coniato il termine VSCD ma di aver dedicato parte della loro vita allo studio, la classificazione e la divulgazione di questi straordinari fenomeni. E’ possibile comunicare con i morti o questo fenomeno è solo una risposta psicologica al dolore legato al lutto ? Rispondere a questa domanda potrebbe risultare impossibile ma in questo articolo, che non vuole risolvere l’annoso quesito, faremo luce su qualcosa che esiste e in quanto tale deve essere analizzato e compreso. Facciamo un esempio pratico: 

 

 

“Ho Avuto la netta sensazione che qualcuno fosse accanto a me, mi sono sentita abbracciare poco prima di dormire. Sono certa fosse mio nonno, venuto a mancare sei mesi fa”.

 

 

Da questa affermazione possiamo evincere come, nonostante non ci sia stata un’apparizione o lo spostamento di un oggetto, la persona rimane convinta del contatto e lo identifica, con estrema certezza, come il nonno morto qualche tempo prima. Questo semplice esempio, per far comprendere di cosa stiamo parlando, apre la strada ad una classificazione di questi fenomeni che ne identificano i tratti salienti e le caratteristiche principali, vediamone insieme alcuni. 

VSCD - classificazione con esempi

VSCD percettivi – queste esperienze hanno come caratteristica principale proprio la percezione, quasi istintiva, come fosse un’intuizione, della presenza di un proprio caro defunto. 

Es. “Ero in macchina, fermo al semaforo ed ho sentito fortissima una sensazione di presenza sul sedile accanto a me. Non saprei descrivere perché ma sono certo si trattasse di mia moglie, mancata un mese fa. 

 

VSCD Uditivi – Come suggerisce il termine si tratta di esperienze che hanno come caratteristica la comparsa, improvvisa, nella mente di chi li vive, di un messaggio o un suono riconducibile ad un proprio caro defunto. 

Es. “Una notte, non riuscivo a prendere sonno, l’indomani avrei avuto una riunione importantissima a lavoro ed ero presa dai mille pensieri e domande. Improvvisamente una voce risuona nella mia mente, improvvisa, nitida, mi ha detto: stai tranquilla, domani andrà tutto bene. Mio padre, morto 6 mesi fa, mi stava rassicurando.

 

 VSCD Visivi – queste esperienze hanno come principale caratteristica quella di coinvolgere la vista quindi chi sperimenta il fenomeno vede con i propri occhi, la presenza di un defunto. 

Es. Ero a tavola con la mia famiglia quando improvvisamente qualcosa ha colto la mia attenzione facendomi voltare verso la stanza adiacente, ho alzato la testa ed ho visto nitidamente mia suocera passare nel corridoio che porta alle camere. Non ho avuto paura, anzi, l’apparizione mi ha trasmesso serenità e la certezza che nonostante la morte, i nostri cari vegliano su di noi. 

 

VSCD Olfattivi – Queste esperienze, molto frequenti, sono veicolate dalla presenza di odori e profumi che compaiono improvvisamente. 

Es. Ero seduto in salotto, ascoltando musica, quando improvvisamente ho sentito fortissimo l’odore pungente del dopobarba di mio padre, mancato tempo fa. Non mi è mai piaciuto particolarmente e con papà scherzavamo sempre su questo. Sono certa che dall’aldilà, mi abbia voluto fare un piccolo scherzo per dirmi che è ancora accanto a me. 

 

VSCD Tattili – Come indica il termine, i VSCD tattili coinvolgono proprio il seno del tatto. Le persone che vivono questo fenomeno riportano di essere stati toccati da qualcosa che identificano come un proprio caro defunto. 

Es. Ero a fumare in balcone quando ho sentito nitidamente qualcosa appoggiarsi sulla mia mano, inizialmente non capivo ed ero confuso ma poi quel tocco si è trasformato in una coccola. Come se qualcuno stesse tenendo la mia mano. Questo gesto, spesso, lo faceva il mio compagno, morto 10 giorni fa. Non saprei dire perché ma sono convinta che fosse lui. Nonostante il suo passaggio nell’oltre, è ancora vicino a me e ci tiene a farmelo sapere. 

 

Come abbiamo visto i VSCD vengono classificati principalmente attraverso il senso che viene maggiormente coinvolto durante l’esperienza. E’ facile comprendere come ne esistano tantissimi altri dove può essere presente una combinazione di sensi: Tattile-olfattivo, visivo-uditivo e così via. Nel caso dei vissuti percettivi non vi è un senso specifico coinvolto ed in altri casi, come vedremo insieme, i VSCD vengono classificati in base alla situazione che li circonda, al momento specifico e addirittura, in alcuni casi, attraverso il compito al quale sembrano voler adempiere.

 

VSCD Telefonici – In questa particolare categoria troviamo tutti quei contatti con defunti che avvengono tramite telefoni fissi o cellulari.

Es. Mio padre è morto a Maggio, tre mesi dopo ho sentito il mio cellulare squillare ed è apparso un numero che non conoscevo. Ho risposto alla chiamata e dopo qualche secondo di silenzio ho sentito nitidamente la voce di mio padre dirmi:

“sono andato ma sto bene, sii serena”.

. Era una voce bassa ma chiara, sembra va provenire da lontano ma non ho alcun dubbio, era lui ed ora ho la certezza che nonostante la morte, lui si trovi ancora accanto a me. 

 

VSCD di Protezione – Questa particolare categoria di fenomeni riguarda l’intervento di un defunto a protezione del proprio caro che riceve il messaggio. 

Es. Ero in macchina, assorta tra molti pensieri di lavoro e percorrevo la strada in modo automatico come facciamo un pò tutti quando siamo assorti e leggermente distratti. Improvvisamente nella mia testa risuona la voce di mio padre che mi dice in maniera perentoria

“metti le mani sul volante, Sta per scoppiare una gomma!”

. Non ci feci caso inizialmente o meglio mi convinsi che la mia testa mi stesse giocando uno scherzo, percorro altri 50 metri e di nuovo:

“Tieni il volante con forza!”

. Lo feci e dopo qualche istante esplose una gomma, per fortuna ero allerta e riuscii a tenere il veicolo in carreggiata. Inutile dire che non smetterò mai di ringraziare mio padre che dall’aldilà è intervenuto per salvarmi!

Testimonianza di prima mano, di Davide De Alexandris

2020, Roma.

Luisa perde la madre durante l’epidemia di Covid, in quel periodo una delle cose che ha fatto più male alle persone è stata quella di non poter abbracciare i propri cari. Dopo alcuni mesi Luisa trova la forza di andare nella casa della madre per aprire le finestre, dare una sistemata, immergersi in quella che era la sua vita di un tempo.

I ricordi sono qualcosa di strano, molte volte sono le cose più belle che abbiamo, ciò nonostante, ci fanno male proprio perché ci mostrano quello abbiamo perso.

Luisa decide di affrontare questi ricordi, nonostante la paura del dolore.

Mi chiama (ci eravamo sentiti poco tempo dopo la morte della madre) per dirmi che sarebbe andata ad aprire la casa non senza qualche timore mi confessò: “Sai, dicono che gli spiriti rimangono legati ai luoghi, non so come comportarmi, ho un po’ di paura ad andarci da sola”.

La rincuoro, le dico che quello che deve fare è parlare con la madre come se fosse li con lei, che non deve avere paura di nulla, in fondo, non è che una volta che una persona muore diventa un pericolo pubblico. Insomma, rimane sempre sua madre, le parlasse con il cuore in mano.

Non è mai tardi per dire tutto quello che avremmo sempre voluto dire, soprattutto se lo dicamo con il cuore in mano e proprio questo, non può che farci bene, abbiamo bisogno di chiudere il cerchio, fosse anche solo per noi stessi. Rincuorata da questa prospettiva mi saluta dicendo che avrebbe fatto come le consigliavo di fare. Non ci penso più, il tempo per me scorre veloce ed impegnativo. Lavoro, persone che mi contattano, preparare il materiale per questo o quel convegno e la giornata vola. Il giorno dopo nel pomeriggio mi squilla il cellulare, Luisa mi sta cercando. Rispondo e le chiedo come sta andando, senza aspettare che lei possa anche solo aprire bocca. Mi aspetto che mi dica che c’è riuscita o che non ci è riuscita, insomma, anche io talvolta ragiono in maniera binaria e come ogni volta che si semplifica, sbaglio.

Con una voce tra il divertito e il preoccupato mi dice che è andata a casa di sua madre, ha fatto come le ho detto e appena entrata la prima cosa che ha detto, sottovoce, è stata: 

“Ciao Mà”

Come faceva sempre quando andava a trovarla. Ciao Mà! Semplice, Diretto, Genuino.

Le chiavi di casa della madre erano appoggiate su un mobiletto nell’ingresso ed erano li da mesi. Le guarda con nostalgia ma inizia ad andare ad aprire le finestre in salotto, dove c’era l’amata radio della madre e la sua poltrona preferita. Passa in cucina, molto pulita nonostante i mesi in cui nessuno è entrato. Improvvisamente un suono metallico proveniente dall’ingresso! Ritorna sui suoi passi e trova le chiavi di casa della madre per terra, cadute.

Pensa che magari passando potrebbe inavvertitamente spostate, lasciandole sul bordo del mobiletto, poi si sa, la gravità fa il resto..sicuramente sarà andata così, pensò.

Raccolte e riposte le chiavi inizia a lavare i pavimenti, a guardare le foto, a sistemare quello che si sente di sistemare. Nel frattempo parla con la madre, con il cuore in mano, senza filtri. Le dice quanto le manca, quanto vorrebbe riaverla con lei. E le chiede se davvero esiste qualcosa o è tutto finito. Così mi dice con una voce rotta dall’emozione con qualche risatina nervosa.

Luisa continua il suo racconto dicendomi che mentre stava finendo di passare lo straccio in cucina, la radio in salotto si accende improvvisamente, da sola. Senza che lei fosse presente.

La radio suona una canzone del 2017, recente. Una canzone che la madre amava particolarmente: Pianeti di Ultimo, nello specifico, questa strofa:

Io ti aspetto dove il mare non si vede più

Dove il giorno non arriva se non ci sei tu

Dove anche i miei segreti poi si spogliano

Dove gli ultimi hanno forza e insieme cantano

Io ti aspetto giuro che lo faccio dentro un bar

Dove da dentro ti vedrò arrivare…

Luisa rimane scioccata da quell’evento. 

“A Mà! Va bene, però magari non così, che poi mi prende un infarto!” Mi dice ridendo. 

Con queste stesse parole ha frettolosamente chiuso casa ed è andata via, cercando di elaborare quanto successo. Ci tornerà in seguito, parlando sempre con la madre, con la preghiera però di evitare radio e luci che si accendono all’improvviso.

Va bene essere rincuorati, ma diamine, non possiamo mica saltare e spaventarci per la sorpresa! 

considerazioni di daniele cipriani

Come possiamo facilmente comprendere, i VSCD racchiudono una vastissima gamma di fenomeni che, indipendentemente dalle loro caratteristiche, prevedono alla fine un presunto contatto con i defunti. Il lavoro svolto da Elsaesser e Allix ha il merito, per nulla scontato, di racchiudere e classificare questi contatti sotto un’unico fenomeno, quello appunto dei VSCD. Chi conosce la storia della ricerca psichica ed i fenomeni che bussano alle porte dello spiritismo, sa benissimo che questi fenomeni sono sempre esistiti ma che spesso venivano classificati con nomi diversi e quasi dimenticati in quanto fortemente soggettivi e spesso, sporadici. Prendiamo come esempio i VSCD dove avviene un presunto intervento di defunti su impianti elettrici, mobilio, oggetti vari intorno alla persona che lo vive. Spesso si racconta di orologi che si fermano nel momento in cui un proprio caro, lontano da noi, muore. Tempo fa questo fenomeno veniva classificato come un fenomeno di psicocinesi spontanea a seguito di un fenomeno ESP, attribuibile quindi al percipiente. Mi spiego meglio, secondo alcune teorie non è il defunto che fa fermare l’orologio per avvisare il proprio parente, ma il parente stesso che percepisce per vie non convenzionali che sta accadendo qualcosa di spiacevole e che, sempre in maniera inspiegabile, agisce involontariamente sull’orologio fermandolo proprio in quell’esatto momento; un pò come se l’evento percepito si “scaricasse” sull’orologio fermandolo. Lo stesso vale per moltissimi casi di VSCD che un tempo venivano classificati come estrinsecazioni di percezioni extrasensoriali (in realtà neanche oggi possiamo escludere questa ipotesi). La stessa analisi potremmo farla per alcuni VSCD di protezione considerati da chi sposa l’ipotesi animista come fenomeni di precognizione drammatizzati dal nostro inconscio come contatti con i defunti. Molti altri VSCD invece sembrerebbero non trovare spiegazioni di tipo animico ma bussano, prepotentemente alle porte dello spiritismo (Vscd telefonici ad esempio e molti altri). Si potrebbero ipotizzare moltissime spiegazioni in merito al fenomeno e, come accade da sempre in ricerca psichica, entreremmo in un ginepraio di ipotesi che vedono contrapporsi teorie animiche, spiritiche, allucinazioni legate al lutto e via dicendo. Il solito grande quesito che intitola il libro del grandissimo Ernesto Bozzano.1 

Mettiamo da parte spiegazioni e ragionamenti sulla genesi del fenomeno e concentriamoci su un assunto fondamentale: l’esperienza soggettiva di contatto con i defunti lascia nelle persone la certezza che si sia trattato di un’esperienza reale, concreta e che il proprio caro stia continuando a vivere oltre la morte somatica. Moltissime persone traggono giovamento e consolazione da queste esperienze. Le VSCD non “curano” il lutto ma sembrerebbero avvicinare i soggetti all’accettazione (a volte momentanea) di un’esistenza ultraterrena. Il focus di queste esperienze non è tanto sul fenomeno in quanto tale ma sull’aspetto psicologico e consolatorio del soggetto che le vive. Non è fondamentale comprenderne la provenienza ma gioca un ruolo cruciale l’impatto (il più delle volte positivo) che ha sulle persone. Questo è un approccio nuovo, antropocentrico se vogliamo, che getta le basi per una ricerca senza dubbio entusiasmante. 

 

per approfondire

Contatti dopo la morte – Evelyn Elsaesser Valarino – Hermes Edizioni – 2019

https://www.inrees.com/
https://www.nderf.org/

 

 

  1. Animismo o spiritismo? Quale dei due spiega il complesso dei fatti? Ernesto Bozzano – 1967
 
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Daniele Cipriani

Author: Daniele Cipriani

Parapsicolo, da oltre 15 anni impegnato nella ricerca sul campo in tema di fenomeni paranormali e medianità. Ha fondato l'Associazione di ricerca scientifica Ghost Hunters Roma nel 2006. Relatore a numerosi convegni. Ha collaborato con diverse riviste, tra le quali Luce & Ombra e Karmanews. È autore di: “Fantasmi D'Italia” (2017) e “Fenomeni paranormali e medianità – Conoscerli e riconoscerli” (2020).