Francesco Carancini

Il medium romano, a oggi semisconosciuto, raccontato da Lancelotti sugli Annales des Sciences Psychiques

In Italia spesso siamo soliti citare le stesse medianità, annoverandole come quelle che hanno fatto la storia dello spiritismo e della ricerca.  Grandi personaggi come la Palladino, Fidani e Setti sono sulla bocca di tutti, però capita che ci si dimentichi di molti Medium medianicamente validi che sono stati oggetto di esperimenti altrettanto importanti.

Con questo articolo vorrei mettere in luce uno di questi, ovvero Francesco Carancini: romano che attirò l’ attenzione, grazie alla sua grande medianità, di molti uomini illustri del tempo.

Egli si sottopose a controlli molto severi e venne aiutato anche dal Barone Von Erhardt (ricercatore e grande conoscitore dei fenomeni medianici), il quale mise a disposizione la sua abitazione per le sperimentazioni.
Sono molti gli scienziati che seguirono con interesse il Carancini: L. M. Milese dell’ Università di Roma, V. Tummulo , De Franciscis, il Dott. Cesari, il Professor Schiller dell’Università di Oxford, M. Serge Youriévitch (Segretario dell’Institut Psychologique di Parigi), l’ On. Everard Feilding (Segretario onorario della Società per la Ricerca Psichica di Londra), il Sig. Pedroso (diplomatico cubano), M. Mezroculos (diplomatico greco), il Senatore Luciani, il Professor Morselli e l’ avvocato Zingaropoli.

Al fine di illustrare nel modo più competo le facoltà del Medium in questione utilizzerò le parole di A. Lancellotti, che scrisse un articolo su di lui per il magazine “Annales des Sciences Psychiques” nel 1909 (pagg 170-183).

 

 

La scoperta della sua medianità secondo Lancellotti

 

Francesco Carancini all’ epoca aveva 45 anni (classe 1863). Sembrava una persona semplice e tranquilla. La sua cultura era limitata e non parlava alcuna lingua all’ infuori dell’ italiano.

Per molti anni dipinse scenografie per i teatri, finchè non scelse di cambiare cominciando a lavorare in un laboratorio di chimica.

Persona molto particolare e sensibile, riescì a sviluppare maggiormente queste sue caratterisctiche grazie alle sedute medianiche che seguì con costanza per anni.

La medianità di Carancini uscì allo scoperto durante una seduta con il medium Politi. Gli sperimentatori presenti dichiararono che anche Carancini quella sera fu capace di produrre fenomeni sorprendenti, tali che lo stesso Politi fu costretto ad interrompere il tutto.

Pochi giorni dopo convinsero Carancini a partecipare ad un’ altra seduta, così da mettere alla prova le sue facoltà. L’ esperimento ebbe successo, infatti egli dimostrò capacità ben maggiori a quelle del Medium Politi.

Dopo queste esperienze Carancini continuò a prendere parte alle sedute, questa volta però non più come astante ma come Medium.

Tra i fenomeni che furono osservati durante queste ultime troviamo: levitazione e trasporto di oggetti; fenomeni luminosi; apporti ed asporti; scrittura diretta in varie lingue tra cui latino, greco antico, greco moderno e arabo (xenoglossia).

 
 

Modus Operandi

 

Prima di passare alle testimonianze di alcuni partecipanti alle sedute vorrei illustrare al lettore la modalità con la quale venivano eseguite queste sperimentazioni. In modo da palesare la netta differenza che vi è tra questa medianità e quella alla quale troppo spesso assistiamo oggi, indiscutibilmente prostrata al sensazionalismo mediatico.

Ed è così che avveniva…

Veniva formata la “catena”  e il medium chiedeva silenzio assoluto per cinque minuti. A quel punto gli astanti rimanevano fermi senza parlare in attesa della trance del medium.

Dopo pochi minuti lo spirito guida Giuseppe, iniziava a parlare (incorporazione) tramite il medium e a produrre dei raps, rispondendo in questo modo alle domande dei partecipanti.

Le sperimentazioni iniziavano sempre con l’ ausilio di due lampade elettriche adatte (di colore rosso ) che gradualmente venivano spente fino a crere un ambiente privo di luce.

I fenomeni continuavano in quest’ ordine. Inizialmente era possibile notare piccole luci, globi luminosi o fiamme. Quest’ ultime annunciavano la fine della sessione.

Gli astanti riuscirono a fotografare questi particolari fenomeni seguendo le indicazioni del Medium, o meglio della guida Giuseppe. Il quale segnalava il momento giusto per scattare pronunciando la parola “fuoco”.

Alla fine di ogni sperimentazione Carancini si risvegliava dallo stato di trance con l’ espressione di chi ha avuto la fortuna di visitare paesi magnifici.

 

Testimonianze e descrizione delle sedute

 

Martedì 12 maggio 1908

Presenti: Sig. C. Serra, Duca de Cardinale, Fräulein Eliza Münbher, il barone Bilguer, il Dr. Corsi, il professor Monnosi, la signora Trevisani, la figlia di quest’ ultima e il medium Carancini.

Si udirono raps sul tavolo e intorno ad esso. Anche le sedie ricevettero dei colpi e le persone vicine al medium riferirono si trattasse di mani dal tocco pesante. 

Inoltre alcuni oggetti furono lanciati ad un metro di distanza dal medium. Un grande tavolo passò sopra la sua testa per poi posizionarsi dietro di lui; una palla di caucciù piombò sul tavolo principale, mentre un tamburello risuonò piroettando, in aria, per molti secondi.

La sedia del Duca fu brutalmente scossa, così egli cambiò posizione.

Durante la produzione di tutti questi fenomeni il medium fu rigorosamente controllato.

Ogni fatto poteva, infatti, essere osservato grazie alla luce rossa proveniente dalle due lampade elettriche. Dopo la manifestazione di questi fenomeni, mentre il medium si trovava dietro la tenda del gabinetto medianico, alcune foto furono scattate con il magnesio. In una di queste si nota chiaramente un violino sospeso in aria che cadde senza fare il alcun rumore alla sinistra della Signorina Münbher. Di seguito la foto.

Seduta con levitazione di un violino

23 giugno 1908

Presenti: Cav. Benetti, Avv. Serra, Sig. Basile, Avv. Censi, Sig.ra Trevisani e sua figlia, barone Von Erhardt, Carancini.

La tenda del gabinetto era aperta e i controllori del Medium, Basile e Benetti, erano alla sua sinistra. Improvvisamente sulla sua spalla si poggiò un piccolo tavolo rotondo che di solito si trovava in un angolo lontano. In quello stesso momento dei colpi risuonarono sul grande tavolo .

Il medium fu rigorosamente controllato e tutti i fenomeni si verificarono alla luce rossa delle due lampade elettriche.

Nel mentre, una valigia cadde pesantemente al centro del cerchio e alcuni fiori si posarono sulle ginocchia della Sig.na Trevisani.

A quel punto il Medium chiese il cambio dei controllori. Corsi e Serra sostituirono Basile e Bonetti.

I contatti stavano per iniziare; così, finalmente, il medium chiese che fosse fatta una fotografia dell’ entità che si trovava dietro la tenda.

L’ apparecchio fotografico era sotto il controllo del Cav. Benetti (fu esaminato accuratamente pochi minuti prima). Improvvisamente apparve una forma luminosa che fu immortalata all’ istante. La foto mostrò un viso pallido, anche se non preciso nei dettagli .

Non ne uscì un’ immagine chiara, ma è indiscutibilmente visibile la materializzazione di un’ entità .

Materializzazione Entità

Il 16 febbraio 1909

Presenti: Prof. E. Monnosi, Sig. Arthur Hayward, Miss Annie Carghill, i consorti Belloli, Dr. Arnaldo Cervesato, Sig.ra Ohlsen, Sig.ra Paoli, Prof. Lippinski, Sig. Von Erhardt. I controllori furono il signor Arthur Hayward e Miss Annie Carghill.

Dopo pochi minuti di silenzio (sempre alla luce rossa delle due lampade elettriche, con potenza di 10 candele ciascuna) i controllori cominciarono a sentire una mano che li toccava in varie parti del corpo e della testa.

La tenda cominciò a gonfiarsi in modo insolito, mentre il carillon iniziò a muoversi e a produrre suoni. Dopo si alzò come se avesse un supporto e si avvicinò con attenzione al tavolo, sembrava fosse stato sollevato da una mano delicata.

Questo fu seguito dal calamaio di marmo e dalla palla di gomma, cose verso le quali “Giuseppe” sembrò avere un marcata preferenza viste innumerevoli volte in cui vennero spostate.

Si udì un lungo gemito del Medium, poi chiese che la luce venisse accesa. A quel punto si vide chiaramente che il tavolino, situato fino a poco prima dietro la tenda, ora era posizionto al centro del cerchio, sul tavolo più grande. Il tutto era avvenuto senza produrre alcun rumore, mentre il carillon suonava e gli altri oggetti venivano spostati sul tavolo.

La luce bianca fu rimpiazzata dalla luce rossa. Subito dopo iniziò a suonare il tamburello, che raggiunse il lato oppusto del tavolo sul quale si trovava.

Si udì un rumore, come di un vetro rotto.

Il Medium chiese nuovamente di accendere la luce; la piastra posta sul tavolo coperta di nero di carbone  e posizionata a un metro e mezzo di distanza dal Medium, proprio nella speranza di ottenere la scrittura diretta, riportava la scritta: “Sto meglio Domenico”.

Gli astanti pensarono potesse trattarsi del Sig. Domenico Giannini. Egli in passato aveva preso parte ad una seduta, ma poco tempo dopo morì all’ improvviso.

Alla fine della sessione apparvero le solite fiammelle, a questo punto “Giuseppe” chiese la completa oscurità.

Questa volta però le fiamme avevano un aspetto molto diverso rispetto al solito, questi globi luminosi danzavano intorno ai presenti e sul corpo del medium. D’ un tratto una mano sembrò formarsi dalle fiammelle e fu vista muovere la tenda.

 

Riassunto dei fenomeni di maggior interesse avvenuti durante le sperimentazioni

 
 

I fenomeni introdotti di seguito sono stati registrati nelle principali sperimentazioni.

I) Fenomeni di carattere generale: raps sui tavoli e sulle pareti, questi non sono mai spontanei ma avvengono in risposta alle domande dei partecipanti;

II) Levitazione del tavolo e movimenti della tenda: per quanto concerne il primo fenomeno non intendiamo unicamente i piccoli movimenti e le oscillazioni del tavolo, ma anche una vera e propria levitazione progressiva al punto da far sollevare il mobile sopra le teste degli spettatori.

L‘ apertura e il rigonfiamento della tenda è, anch’ esso, un evento caratteristico. Questa a volte viene sollevata con estrema violenza e arriva a coprire i partecipanti.
Folate d’ aria, calda e fredda, furono percepite da tutti i presenti su mani e viso;

III) Trasporto di oggetti leggeri o pesanti: un mandolino, un piccolo corno, una tromba, un tamburello, un piccolo carillon tondo, un pianoforte giocattolo, una campana di metallo con impugnatura, un ventaglio, una piccola scatola musicale quadrata, una palla di caucciù, una placca ricoperta di carbon black sulla quale si trova una copertura vetro rettangolare, un tamburo piccolo con due bastoncini, un calamaio di marmo che pesa circa 7kg, una scatola contenente un violino, una bottiglia normale e una borsa contenente materiale fotografico.

Alcuni di questi oggetti sono raffigurati nella figura n°3.

Le cose sopra elencate, spontaneamente e regolarmente, vengono spostate sul tavolo a volte in maniera molto delicata altre violentemente. E il violino, anche se è chiuso nella sua scatola con la chiave, spesso appare in mezzo al cerchio. È doveroso specificare che la serratura della sua custodia non presenta manomissioni, ma rimane chiusa anche dopo che ne è fuoriuscito lo strumento.
Infine vi è il tavolo rotondo, che all’inizio di ogni seduta oscilla per poi levitare passando tra i partecipanti;

IV) Le due stampe di argilla: queste si sono impresse spontaneamente sull’ argilla contenuta in un piatto, poi ricoperto da un vetro rettangolare e posizionato sulla consolle. In una di queste occasioni, a fine seduta, si è potuta verificare la presenza dell’ impronta di 5 dita riportante una la scritta “Ludovico” nel mezzo. Questo nome, secondo “Giuseppe” (guida dello strumento) fu il nome e di un frate, tale padre Ludovico di Castelfino, che annunciò il desiderio di scrivere un libro sulla Creazione attraverso la scrittura automatica di Carancini.

 

Scritte in carbon black

I primi scritti vennero eseguiti nella maniera seguente.

Durante la seduta il piccolo tamburo per bambini cadde, come solitamente accadeva, sul tavolo. Mentre questi fenomeni si manifestavano il medium sembrava soffrire terribilmente, ed era inusuale per eventi di questo tipo. La luce (rossa) era accesa, e tutti i presenti videro queste parole scritte con il carbone “Qui credit in Deum et vitam aeternam salvus erit” (Coloro che credono in Dio e nella Vita eterna saranno salvati).

Scrittura diretta in latino

Lo scritto con il carbone non fu fatto vicino al tamburo, ma in un luogo diverso della stanza.

Vennero ritrovate più “scritture dirette” su un piatto con del nero di carbone in superficie, il quale venne precedentemente preparato appositamente.

Questo fenomeno di “scrittura diretta” è importante perché non vi è l’ influenza fisica del medium, ma è l’ Entità stessa che interagisce sulla materia. Questa dinamica rappresenta la forma più pura di scrittura automatica. La quale si unisce ad un’ altra sorprendente capacità: la xenoglossia.

Scrittura diretta in latino 

Il fenomeno venne descritto in questo modo: la scrittura non era stata notata da nessuno, così la lastra di vetro rettangolare si posò dolcemente sul tavolo dove erano seduti tutti i partecipanti. Mentre il fenomeno della “scrittura diretta” si concretizzava il medium manifestava dolore.
Solo una volta che la piastra fu riportata nella credenza, (dove si trovava all’inizio della seduta) il medium si tranquillizzò. Inutile dire che egli venne  rigorosamente controllato per tutto il tempo.

 

Fenomeni di materializzazione e smaterializzazione della materia

L’ importanza di questi fenomeni sta nel poter essere fotografati, due di questi, in special modo, sono molto particolari.

Il primo riguarda la giacca del medium la quale gli fu tolta e posta in un angolo lontano dello studio, o, in un’altra occasione, sul tavolo mentre i controllori mantenevano un’ attenta stretta su mani e piedi del medium. Questo fenomeno avvenne nel corso di tre sessioni; ad esso poterono assistere tutti i presenti i quali poi lo testimoniarono per iscritto. Anche se, fatto assai curioso, nessuno riuscì a vedere il momento più importante: quello in cui la giacca venne tolta.

Ad esempio in una seduta il controllore di destra, il Dr. Arnaldo Cervesato, disse che anche se il fenomeno si era manifestato non vi fu nemmeno il minimo cambiamento o movimento da parte del medium. La giacca fu gettata sul tavolo a un metro di distanza. Purtroppo la fotografia che immortalò quell’ evento fece scoprire che l’ indumento fu preso da uno degli astanti per proteggersi dal potente flash dell’ apparecchio fotografico, per poi essere lanciato più in là.

Per fortuna esistono altre fotografie, scattate in due sessioni differenti, che riguardano lo stesso fenomeno. Quelle scattate nella notte del 2 ottobre 1908 e in quella del 4 dicembre 1908.

Nella prima fotografia la giacca si rivela piegata sopra la tenda, verso destra, mentre il medium è riverso sul tavolo con la testa appoggiata sul braccio. I controllori riferirono che sembrò soffrire molto durante la produzione di questo fenomeno e che ebbe delle apparenti convulsioni. Nella seconda fotografia si vede l’ indumento sul tavolo a distanza dal medium, mostrando una zona nera che copre la mano e
l’ avambraccio della donna in bianco a sinistra.

Un altro fenomeno di smaterializzazione e di materializzazione della materia vide protagonista il violino. Lo strumento era racchiuso all’ interno di una scatola costruita appositamente, mentre la chiave era sul tavolo, in un punto dove poteva essere vista da tutti i presenti.

Silenziosamente, la scatola fu trasportata dalla credenza al tavolo della seduta. Poi lo strumento venne tirato fuori senza essere toccato da nessuno dei presenti continuando a non produrre alcun rumore.

Anche se vi era poca luce quando questo fatto si è verificò, tutti i movimenti del medium erano pienamente osservabili.

Nella seduta svoltasi la sera del 27 novembre 1908 si verificò il fenomeno della levitazione del medium.

Egli si alzò fino all’altezza di un metro e fu chiaramente visibile agli spettatori. Durante il fenomeno i  controllori verificarono, come sempre,  che Carancini non utilizzasse sostegni di alcun tipo (come tavoli o sedie).
Sfortunatamente la foto non mostra i piedi del medium, fosse stata completa avrebbe provato la totale assenza di supporti, come affermato dai controllori.

Abbiamo scelto comunque di riportare la foto a beneficio dei nostri lettori.

 

Non c’è alcun sospetto di inganno o di trucchi collegati a questi eventi. La testimonianza del barone Von Erhardt è inattacabile, ha fatto parte dei circoli più importanti di Roma.

Inoltre né al medium né ai suoi amici fu permesso rimanere nella stanza da soli.
Carancini era semplicemente un uomo onesto e fu sempre attentamente controllato. La luce venne spenta raramente quindi i fenomeni furono, nella maggior parte dei casi, osservati attentamente da tutti i presenti .

 

A. Lancellotti

Per approfondire sfoglia l' articolo originale di Lancellotti "Experiences avec le Médium Carancini à Rome", 1909

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Fabrizio Grisanti

Author: Fabrizio Grisanti

Il mondo del paranormale è stato sempre presente nella mia vita già da adolescente, fin da allora dentro di me scaturirono domande alle quali nessuno sapeva dare delle risposte. Iniziai così la mia ricerca, documentandomi partendo dalle origini dello spiritismo(sorelle Fox, Kardec, Bozzano, De Boni, CF77, Fidani,ecc ecc per poi arrivare ai giorni nostri). In seguito sono passato ad assistere a varie forme di medianita sia fisica che intellettiva. Da allora mi interesso come ricercatore di medianita e dello studio teorico e pratico della vasta gamma della fenomenologia. Da qualche anno collaboro con il “CONVIVIO “ per pubblicazioni di eventi che si svolgono a tale associazione.